Un commento / di Alessandra Sanna / aggiornato: 10 Ottobre 2017
L’UNESCO ha inserito nel corso degli anni ben 7 monumenti progettati da Antoni Gaudí nella propria lista del patrimonio dell’umanità: un riconoscimento non raggiunto da nessun altro.
Gaudí e Barcellona: cercare di spiegare il legame fra l’architetto e la città non è facile. Bisogna vedere con i propri occhi l’operato dell’architetto catalano per poterne apprezzare veramente il valore: l’opera più importante è certamente la Sagrada Familia, il monumento diventato simbolo stesso di Barcellona, talmente geniale da far fatica a immaginare che sia stata frutto della mente di un’unica persona. Le emozioni non finiscono certamente con la Sagrada Familia: l’UNESCO ha incluso ben 7 opere di Gaudí nella sua lista dei Patrimoni dell’Umanità, fra il 1984 e il 2005 ; nessun altro architetto ha ricevuto un così alto numero di inclusioni, testimonianza dell’importanza di Gaudí nella storia dell’architettura moderna.
In questa pagina parliamo di:
Casa Vicens (1883-1888)
Casa Vicens è stata la prima casa privata progettata da Gaudí, un incarico ricevuto dall’industriale Manuel Vicens Montaner. Il committente, proprietario di una fabbrica di ceramica, chiese all’architetto una costruzione che mostrasse le possibilità della ceramica nella decorazione, e Gaudí esaudì pienamente questo desiderio: la casa è una costruzione allegra per i colori e originale per la grande quantità di piastrelle mostrate, tanto all’esterno come all’interno, con un uso costante di ceramiche di rivestimento. Le torri esterne, le finestre, le merlature e le decorazioni sono tutti elementi che richiamano sia allo stile gotico, che a quello mudejar della dominazione araba dell’Andalusia. La casa attualmente sta subendo dei lavori di restauro e non è aperta alle visite del pubblico.
Facciata della Natività e cripta della Sagrada Familia (1883 – 1926)

Delle 18 torri complessive – 12 dedicate agli apostoli, 4 agli evangelisti, una alla Vergine e una a Cristo – Gaudí riuscì a completarne solamente una prima della sua morte, quella di San Bartolomeo. Oltre alla torre, l’architetto catalano è l’autore diretto della Facciata della Natività e di parte della cripta, ragione per cui l’iscrizione alla lista dei patrimoni dell’UNESCO riguarda per il momento queste parti, e non tutto il tempio. Gaudí elaborò disegni e schemi generali per la costruzione della chiesa, lasciando tuttavia che fossero le generazioni future a completare la costruzione della chiesa secondo le loro idee. Si punta a completare la struttura esterna nel 2026, ossia 100 anni dopo la morte di Gaudí.
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Palau Güell (1886-1889)
Nel 1986 l’UNESCO inserisce il Palau Güell nella lista degli edifici patrimonio dell’umanità. Si tratta di uno degli edifici più lussuosi della Barcellona dell’epoca: un palazzo di pianta quadrata che il conte Güell incarica a Gaudí per esibire lo status sociale ed economico della famiglia Güell.
Situato a poca distanza della Rambla, è l’unico edificio che porta la firma di Gaudí all’interno della città vecchia. Pur trattandosi di uno dei primi lavori di Gaudí, rappresenta già una dimostrazione delle ampie capacità dell’architetto catalano di distinguersi all’interno del movimento modernista, sviluppando un proprio stile originale. Come in tutti i suoi lavori principali Gaudí si occupò anche del disegno degli arredamenti interni: una parte di questi sono visibili al MNAC, un’altra invece fa parte della collezione del Museo del Modernismo di Barcellona.
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Cripta della Colonia Güell (1898-1916)
La Cripta Gaudí della Colonia Güell a Santa Coloma de Cervelló – poco fuori Barcellona – è stata catalogata come patrimonio dell’umanità nel 2005. Si tratta di un incarico del conte Güell a Gaudí per la sua colonia industriale, un nucleo di case che alloggiava i lavoratori della fabbrica tessile di proprietà di Güell. Nonostante la grandezza del progetto complessivo, Gaudí si limitò alla costruzione della chiesa.
Si tratta di un’opera essenziale nel percorso formativo di Gaudí, tenendo in conto che l’architetto ha sempre considerato questa chiesa come una prova generale per la costruzione della Sagrada Familia. Per la prima volta Gaudí utilizza un sistema di archi parabolici – detti anche archi catenari – applicato alla tipica volta catalana, impiegando un diverso concetto di distribuzione dei carichi per sostenere la costruzione. Le colonne sono calcolate perfettamente per consentire la massima visibilità dell’altare da ogni lato della cripta, e studiate per sopportare al meglio il carico, nonostante diano un’impressione di essere troppo sottili per svolgere il loro compito. La chiesa non fu terminata, tuttavia le tecniche progettuali e costruttive che resero possibile il successo di tale costruzione furono poi reimpiegate nello sviluppo del progetto della Sagrada Familia.
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Parc Güell (1900-1914)

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Casa Batlló (1904-1906)
Casa Batlló è il frutto della ristrutturazione di un edificio – costruito nel 1877 – nel Paseo de Gràcia, nel mezzo dell’Eixample, e fa parte del congiunto di edifici conosciuto come manzana de la discordia. L’immaginazione e la creatività di Gaudí fanno sì che la ristrutturazione si converta in una rimodellazione eccezionale dell’edificio, unendo alla riforma strutturale dell’edifico il grande lavoro delle maestranze artigiane: scultori, decoratori, specialisti in ferro, gesso e vetro. Rimane una delle opere più importanti di Gaudí per il suo simbolismo, la ricchezza cromatica, la varietà di materiali utilizzati, così come per il suo contributo nella geometria e alle nuove tecniche di progettazione e costruzione, fornendo alcune similitudini proprie ad alcune correnti artistiche come il surrealismo, il cubismo o l’espressionismo.
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Casa Milà (1906-1910)
Conosciuta anche come la Pedrera, Casa Milà è uno degli edifici più creativi dell’architetto catalano. L’incarico fu dato a Gaudí dalla famiglia Milà, dopo aver terminato la costruzione di Casa Batlló, progetto che aveva reso Gaudí molto celebre. Incluso nel patrimonio dell’UNESCO nel 1984, è costituita da due strutture con accessi indipendenti, unificati da un’unica facciata: un gioco di curve dota quest’ultima di un effetto plastico che ricorda le onde del mare o le dune del deserto.
La dimostrazione dell’abilità dell’architetto fu di unire forme organiche, degne più di una scultura che di un edificio, alle migliori maestranze artigianali per la cura di ogni dettaglio estetico, dotando ogni angolo di una bellezza magica. Si tratta di uno degli ultimi lavori iniziati da Gaudí prima che l’architetto si dedicasse esclusivamente alla costruzione della Sagrada Familia, probabilmente è l’edificio dove si ammira al meglio la grande perizia tecnica e la capacità creativa di Gaudí.
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Per me la grandezza di Antonio Gaudi, è da classificare e riconoscere; due volte. la. La prima in riconoscenza alla sua grandezza come Architetto. La seconda nell’ esser riuscito ad erigere Capolavori unici al Mondo per geometrie, bellezza, e per la grande varietà di materiali usati nelle sue Opere architettoniche. tenendo presente della mancanza allora delle più moderne e complete tecnologie e attrezzature edili delle quali oggi noi possiamo disporre. Grazie a questo grande genio del passato.